Le norme di divisione del fondale del Caspio con giacimenti di petrolio e di gas nonché le norme di costruzione delle tubazioni saranno al centro dell’attenzione dei leader della Russia, dell’Iran, del Kazahstan, dell’Azerbaigian e della Turkmenia, che s’incontrano il 15-16 ottobre a Teheran.
VOCE: Il primo, e per il momento unico vertice, dei paesi del Mare Caspio si era svolto 5 anni fa. L’attuale Incontro è stato rinviato più di una volta – è troppo immenso il peso della responsabilità che ricade sui paesi regionali nel regolamento dei flussi mondiali del petrolio e del gas. In questo periodo di tempo è stata elaborata per superare le contraddizioni relative ai principi della divisione del fondale marittimo e agli itinerari delle tubazioni. In particolare, è stato riconosciuto che solo i paesi costieri hanno i diritti sovrani sulle risorse del Mare Caspio.Questo principio sarà posto alla base di una dichiarazione che s’intende adottare al vertice di Teheran. Nella Dichiarazione sarà fissato anche il principio della sicurezza della regione che escluda l’ingerenza dall’esterno, — ha fatto notare l’Ambasciatore itinerario del Ministero degli esteri della Federazione Russa Alexandr Golovin.
"È opportuno che i problemi della sicurezza sul Mare Caspio siano discussi e risolti in modo associativo e complesso. È eccezionalmente importante che tutti i paesi costieri, senza eccezione, si attengono a tale posizione fissata nella bozza di una Dichiarazione del prossimo vertice e diventerà riflesso dell’intenzione dei 5 paesi di formare le condizioni per la cooperazione reciprocamente vantaggiosa sulla base degli sforzi collettivi", — ha detto il diplomatico russo.
Attualmente lo stato giuridico del Mare Nero non è ancora regolato il che blocca la realizzazione dei tutti i nuovi progetti riguardanti la costruzione delle condotte di idrocarburi. Si tratta, innanzitutto, del progetto Nabucco che prevede la costruzione del gasdotto dal Kazahstan all’Azerbaigian e più oltre – verso al Turchia e i paesi dell’Europa Meridionale. Le risorse energetiche dell’Asia Centrale sono oggetto di vivo interesse anche da parte della Cina con la sua economia in rapido sviluppo. In caso di soluzione del problema dello status del Mare Caspio i nuovi flussi del petrolio e del gas provenienti dal Kazahstan e dalla Turkmenia possono essere orientati verso l’Europa e non la Cina.
Ora la Russia, il Kazahstan e l’Azerbaigian hanno risolto tra di loro i problemi della delimitazione della parte settentrionale della piattaforma continentale del Mare Caspio. In tal modo hanno dato ai paesi vicini una prova di cooperazione paritaria. Ci si aspetta la Dichiarazione di Teheran sui principi della soluzione dello status giuridico del Caspio possa riflettere lo spirito di partenariato e l’intenzione di cercare congiuntamente le vie della garanzia dei loro interessi nazionale nella sfera energetica.
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